250,00 €
Classe 101 comprende le sessioni mensili tenute nell’annualità 2014-2015.
In questa classe verranno introdotti i princìpi costitutivi della struttura della Realtà, composta dal reame delle Cause e dalla dimensione della Rappresentazione, dove tali princìpi si esprimono, prendono forma. Verrà quindi descritta approfonditamente la relazione tra Forma e Contenuto, Vita vera e vita Rappresentata, attraverso esempi della vita quotidiana che permettano allo studente di iniziare a riconoscere in questa dimensione, quella del Buio, la presenza dell’Oltre in cui è stata progettata ogni cosa che qui è percepibile. Verrà indagato il rapporto tra la Terra del corpo fisico, un contenitore e spazio fertile nel quale germoglia un contenuto, e l’individuo, ovvero l’Anima transiente, che sta facendo un viaggio di ricerca per trovare la propria identità, completando la sua storia.
29 disponibili
Descrizione
Classe 101 è divisa in 10 lezioni, ognuna di esse è in formato mp3. Le dimensioni complessive della classe sono pari a 3,53 GB.
IMPORTANTE:
Dopo aver effettuato il pagamento, entro 24h verrà inviato il link per scaricare la classe alla mail indicata al momento dell’ordine. Per scaricare il link occorre avere un account Microsoft. Per maggiori info scrivere a psicogonia.academy@gmail.com
Di seguito, i contenuti inclusi nella classe 101:
- Vite parallele – sessione ottobre 2014
Ogni individuo percorre la vita su due binari paralleli. Il primo lo chiamiamo Vita Vera, e corrisponde alla funzione naturale del corpo nell’ecosistema di riferimento, dove svolge una funzione unica che contribuisce all’equilibrio del grande sistema naturale. Questo è il regno delle Cause. Il secondo lo chiamiamo Vita Rappresentata oppure vita surrogata: questo secondo aspetto è quello che pensiamo di conoscere e che ci è più familiare, ed è la rappresentazione figurata del movimento nel regno delle cause. La sfida nel lungo viaggio della vita è riconoscere che la Vita Rappresentata non è altro che la Vita Vera resa percepibile, e ci consente di conoscerci attraverso la rappresentazione del nostro stato, e di ciò che noi siamo, mentre contribuiamo a servire il grande ordine del sistema naturale.
- Universo Fisico– sessione novembre 2014
La conoscenza del mondo e dell’universo che ci ospita ha attraversato diverse modulazioni nel tempo, e questa “conoscenza” null’altro è che l’espressione dello stato dell’uomo di fronte all’Infinito che ci contiene. Mentre l’occhio che guarda l’Infinito lo interpreta in relazione alla propria dimensione cognitiva e sensoriale, ciò che l’universo e il mondo sono nella realtà, lo sono a prescindere dall’occhio di chi guarda. In questa lezione accenneremo alla Vera Forma del mondo e del cosmo che ci definiscono, ponendo l’accento su un fattore che è fondamentale per riconoscere la realtà: ogni cosa che esiste dentro di noi e tutto intorno a noi ha un senso, ha uno scopo, ha un perché, un destino, una ragione per esistere, e quindi è in diretta relazione con il viaggio di ogni singolo individuo. Se non riusciamo a trovare questa correlazione, stiamo ancora guardando con un occhio incompleto, ignorante. Definendo il cosmo come un sistema inerte governato dal caos e dal caso, stiamo definendo noi stessi come sistemi inerti che si muovono mossi dal caos e dal caso, e quindi senza uno scopo. Poiché ogni cosa che esiste in un contesto ha necessariamente un senso, e quindi una ragione di esistere, e quindi uno scopo, possiamo misurare il nostro approssimarci a ciò che siamo veramente, realizzando la correlazione tra noi in quanto individui e l’intero contesto che ci contiene, incluso l’universo fisico.
- Due Destini– sessione dicembre 2014
Il mistero di che cosa sia la vita nel mondo è tale in quanto non siamo mai riusciti a riconoscere il principio vitale stesso che rende possibile l’organizzazione di un corpo complesso e l’equilibrato svolgersi di una funzione che ha un senso. Può esistere una forma di vita senza uno scopo? Può esistere una forma che non abbia una funzione? Può esistere un sistema infinitamente ordinato, che ovviamente risponde a delle leggi, senza un’intelligenza che lo abbia concepito? In questa lezione esploreremo il principio vitale che dà caratteristica ad ogni cosa, dall’essere umano alla nuvola, in Cielo e in Terra, in ogni tempo e in ogni luogo, così da poter iniziare a comprendere che se esistiamo abbiamo un destino.
- Buio e Abisso – sessione gennaio 2015
Chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo? Sono queste le domande che gli esseri umani si pongono da millenni, senza mai raggiungere una risposta. Eppure, gli indizi per comprendere il senso di ogni cosa sono disseminati tutto intorno a noi, nascosti in piena vista. L’Autore che ci ha creato ha costruito il luogo in cui viviamo per farci fare esperienza all’interno del corpo fisico, esprimendo ciò che siamo nella relazione con ogni oggetto che percepiamo all’interno del nostro orizzonte, una relazione che si esprime numericamente da uno a infinito, in quanto possiamo instaurare un numero infinito di relazioni. La conoscenza che traiamo dalla corretta relazionale che ci unisce a un altro punto all’interno del nostro orizzonte ci fa riconoscere le nostre caratteristiche uniche.
Alla fine di questo viaggio di ricerca, possiamo realizzare la forma di ciò che siamo, e quindi lo scopo per cui esistiamo, oppure perderci, e non realizzarlo. Le Anime che non realizzano il motivo per cui sono state create, il loro “servire” in quanto entità al servizio e in quanto strumenti che servono all’Autore per esprimere una sua funzione, si perdono, e precipitano in uno spazio che contiene tutte le forme incomplete, dominato dal caos e dalla mancanza di senso, declinati in paura e controllo. Le Anime perdute si trattengono in questo spazio fino a che non vengono richiamate dal sistema naturale che le trasmuta in una forma differente, che rappresenta il lato oscuro contenuto in ogni cosa.
- Terra e Cielo – sessione febbraio 2015
Tutto ciò che esiste è frutto dell’opera creativa dell’Autore, e nasce dal suo infinito desiderio di Dare che è onnipotente, e perciò può essere qualunque cosa. Dio evoca una forma, un contenitore in grado di dare espressione ad una specifica manifestazione del suo potere, ed essa inizia ad esistere. Ogni ente creato è come un seme che ha bisogno di uno spazio fertile in cui crescere e dal quale trarre nutrimento informativo, che è il suo orizzonte, il contesto nel quale fa esperienza. Se uno spazio fertile non contiene un ente che cresce al suo interno, la sua funzione resta potenziale, ed esso è a tutti gli effetti incompleto, inespresso.
Così avviene anche nella relazione tra l’individuo e il corpo fisico. Il corpo fisico è la terra nella quale l’individuo che esso ospita può germogliare e fare esperienza di sé; il veicolo attraverso il quale può raccogliere informazioni e conoscenza per muoversi nel suo viaggio di scoperta dello scopo della sua esistenza. La terra del corpo fisico è uno spazio potenziale con uno scopo ed una funzione, che si esprimono in uno specifico modo di raccogliere informazioni dal contesto che lo circonda, che è unico, ovvero in una sua precisa dinamica di movimento esperienziale. Per poter realizzare il suo scopo, il corpo fisico ha bisogno di un seme da accogliere e far crescere, ovvero l’individuo, che sta cercando se stesso mentre cresce nella terra del corpo.
- Qui e Oltre –marzo 2015
Ogni cosa creata esiste simultaneamente in due dimensioni: come struttura informativa reale, nella dimensione dalla quale ha avuto origine e in cui è stata costruita, ovvero il reame delle Cause, e come forma rappresentata su questo piano, nella vita quotidiana o surrogata. Questa percezione formale è possibile grazie a un processo di “traduzione” esercitato dai sensi del corpo fisico, che sono settati per poter rilevare ed interagire con le forme rappresentate della struttura reale di un ente. Senza questa traduzione, l’ente reale non potrebbe esprimersi, né tantomeno essere percepito nella vita surrogata.
Anche ogni individuo esiste simultaneamente nella dimensione in cui ha avuto origine e nella vita quotidiana. Per poter vivere qui, egli ha bisogno di una sua rappresentazione formale che veicoli ciò che è, e questa è il corpo fisico ed il suo contesto di esperienza.
- Forma e Contenuto – sessione aprile 2015
Introduciamo in questa lezione due princìpi che guidano tutto ciò che esiste. Se osserviamo con intelligenza ogni forma con la quale interagiamo nella quotidianità, scopriamo che essa è animata da un contenuto, è viva. Ogni oggetto esprime lo scopo per cui esiste nella sua funzione, ed è la sua stessa forma a richiamare questa funzione. Per esempio, la funzione “contenitore adatto a bere un liquido” si esprime nella forma del bicchiere. La funzione di una forma è la rappresentazione del contenuto reale di quell’oggetto, di ciò che esso è nel reame delle Cause. Lo stesso principio è quello che caratterizza la relazione tra il corpo fisico e l’individuo che lo anima. L’individuo è il contenuto reale che per esprimere ciò che è ed il suo scopo, ha bisogno di un contenitore formale. Questo contenitore è il corpo fisico, il veicolo esperienziale con il quale l’individuo può muoversi nella quotidianità, sperimentando se stesso nella relazione con ciò che lo circonda, in modo unico e irripetibile.
- Cercare e Trovare – maggio 2015
Ogni individuo si muove alla ricerca del senso di ogni cosa e della sua stessa esistenza. L’anelito del Cercare è contenuto all’interno di ogni corpo umano, ed è ciò che lo mette in movimento e lo guida verso il suo destino, ed è vivificato dal potere del Desiderio che proviene dall’Autore, contenuto in ogni cosa. Nella vita quotidiana il Desiderio prende forma in un bisogno che attrae l’individuo e lo spinge a muoversi verso di esso per soddisfarlo. Il movimento si estrinseca nella relazione che si instaura con la forma di quel bisogno. Nel suo movimento naturale, ovvero seguendo il modo in cui è stato programmato dal suo Autore, l’essere umano è portato alla ricerca, ponendosi davanti ad ogni nuova forma come un esploratore davanti ad una nuova terra. Egli è portato ad interagire con ciò che incontra e con quello che gli accade con intelligenza, facendosi delle domande sulla sua funzione, sulle possibilità con le quali esso potrebbe interagire con lui o con altre forme, e facendo tesoro di ogni nuova informazione acquisita nella memoria, espandendo così la propria conoscenza. In questa dinamica naturale, la spinta alla ricerca rappresenta una metà del processo, ovvero la domanda, che si completa in una risposta: questa è la scoperta, il principio del Trovare.
- Completare la storia – sessione giugno 2015
Ogni individuo esiste per uno scopo, e scoprire quale sia è l’obiettivo che dovrà raggiungere alla fine del suo viaggio. La vita dell’essere umano è un lungo viaggio di scoperta, nel quale ogni tappa rappresenta un indizio per arrivare alla meta. Questo viaggio è irto di ostacoli e di tentazioni, che possono essere il combustibile del movimento in avanti dell’individuo o l’elemento che lo blocca e ne interrompe il viaggio. Se l’individuo riesce a superare tutte le prove del percorso, raccogliendo una quantità di informazioni tale da permettergli di comprendere il senso di ogni cosa, e ovviamente anche il suo, egli avrà completato la sua storia; avrà letto l’ultima pagina del libro della sua vita. Simultaneamente, il corpo fisico, che lo avrà accompagnato come un fedele destriero lungo tutto il viaggio, starà vivendo l’ultimo capitolo del suo libro, e realizzerà lo scopo della sua esistenza.
- Morte e Rinascita – sessione luglio 2015
Osservando il funzionamento del sistema naturale, possiamo vedere che ogni suo elemento si esprime attraverso cicli di vita e morte. L’occhio mondano che guarda questa ciclicità vede in atto due processi rigidi e separati: quello della nascita di una forma e quello della sua morte, e si convince che la stessa dinamica guidi ogni evento della sua esistenza. L’occhio convinto percepisce l’esistenza umana come un ripetitivo svolgersi di eventi, in cui convivono entità precarie, che provengono dal nulla e là spariscono, senza un senso logico. Questa percezione inficia la potenziale espansione infinita della conoscenza. Osservando il funzionamento di ogni cosa con l’intelligenza e la curiosità di un ricercatore, invece, possiamo rilevare che tutto nasce dalla morte di qualcosa che lo precede, e che nulla smette di esistere, ma si trasforma in un’altra forma. Riconoscere la logica di questa constatazione ci porta a vedere un senso in tutto ciò che avviene nella vita, con la consapevolezza che ogni fine porta con sé un nuovo inizio.